
Non chiamatelo talismano. Perché Nicolò Frustalupi, in realtà, è molto
di più. Per le competenze assorbite a bordo campo stagione dopo stagione, per l'esperienza maturata in panchina partita
dopo partita. Ma, soprattutto, per il rapporto simbiotico che lo lega a Walter Mazzarri. Un legame
che si rinnova ogni estate ormai dal 2002, quando le loro strade si incrociarono per la prima volta
a Pistoia, e che fa del vice
allenatore granata un ingranaggio imprescindibile
nelle trame che governano le gestioni del tecnico
di San Vincenzo. E dunque: non chiamatelo talismano. Anche se la cabala racconta così.Oltre che per le sue indubbie qualità, infatti, nel corso degli anni Frustalupi
ha legato il proprio nome
al felice ruolino di marcia
che ha saputo assemblare
ogni qualvolta chiamato a
sostituire Mazzarri in panchina. Proprio come capiterà questa sera all'Olimpico contro la Lazio,
la quarta circostanza da
quando sulla sua giacca
d'ordinanza veste il logo
del Torino. Senza alcun
passo falso nei tre precedenti, come - giust'appunto - vuole la tradizione. Anzi. La gara casalinga contro l'Udinese dello
scorso febbraio portò in
dote un solido 2-0 firmato da Nkoulou e Belotti,
la sfida a Marassi con la
Sampdoria del successivo novembre l'esaltante
4-1 che - doppietta di Belotti, reti di Iago ed Izzo -
rappresentò uno dei massimi picchi della passata
stagione. Due episodi in
cui Mazzarri fu costretto
a cedere il proprio posto
in panchina a causa dei
soliti diverbi con la classe arbitrale e delle altrettanto solite squalifiche
in conseguenza, proprio
come nel caso di questa
sera. Problemi di salute,
invece, lo indussero a rinunciare alla trasferta di
Cagliari, sempre nel novembre dello scorso anno,
partita questa volta conclusa con uno scialbo 0-0.
Ma, anche nelle stagioni
precedenti all'arrivo sotto la Mole dell'inscindibile duo, Frustalupi ebbe
modo di alimentare la sua
lusinghiera statistica. A partire dalla magica notte in cui il suo Napoli superò per 3-1 il Chelsea al
San Paolo nell'andata degli ottavi della Champions
League 2011/2012 che poi proprio il club inglese sollevò ai cielo.
LO SCUDETTO DI PAPÀ
L'avversario di turno,
questa volta, sarà la Lazio. Squadra che occupa inevitabilmente un posto
speciale nel cuore del vice
allenatore granata, perché
segnò una tappa fondamentale nella carriera di
papà Mario. Raffinato regista la cui carriera rischiò
di non decollare proprio a
causa di un provino andato male con i biancocelesti e invece protagonista di
una cavalcata lunga e ricca di successi: come uno
scudetto all'Inter, come
uno scudetto proprio nella Lazio di Tommaso Maestrelli nell'indimenticabile stagione 1973-1974.
Quella stessa squadra,
dunque, che questa sera
Frustalupi sfiderà all’Olimpico di Roma, da allenatore per una notte.
Per un’altra notte. Dopo
i tre precedenti in granata e quello “mancato” un
mese fa soltanto, quando
- in vista del confronto del
Grande Torino contro lo
stesso Napoli - il Giudice
Sportivo appiedò inizialmente sia lui che Mazzarri. Prima che il ricorso da
parte della società restituisse a ognuno il proprio
posto in panchina. Soltanto l’ultimo, eclatante, episodio di un rapporto tra
il tecnico di San Vincenzo e la classe arbitrale che
si è sviluppato negli anni
in maniera tutto fuorché
idilliaca. Come d’altronde conferma quest’ultima squalifica, frutto delle
addirittura cinque ammonizioni raccolte in appena nove giornate di campionato. Ma alle sue spalle, per fortuna, c’è il fedele
Nicolò Frustalupi. Molto
più che un talismano..
fonte tuttosport